Siamo a Cirella di Diamante,
nel Cuore della Riviera dei Cedri
La Riviera dei Cedri
Con tale denominazione si identifica una stretta fascia costiera della "Calabria Tirrenica", relativa alla "provincia di Cosenza", nell'"Alto Tirreno Cosentino".
Il limite nord della Riviera Dei Cedri coincide con il confine Calabro Lucano, anche se, per le caratteristiche complessive, vi si potrebbe includere anche il Panoramica Piana del Lao da Cirellaterritorio della cittadina di Maratea, in Basilicata.
Come punto meridionale può esser preso a riferimento il comune di Paola, dove in passato i cedri hanno conosciuto un'iniziale impianto, successivamente abbandonato in ragione delle non proprio ottimali condizioni climatiche, a causa principalmente dei
forti venti freddi che, in inverno, investono la zona sino a Fuscaldo e Guardia Piemontese. Oggi si intende, generalmente ma non esclusivamente, con tale denominazione il territorio compreso tra il Comune di Tortora a nord e quello di Belvedere Marittimo
a sud, per una lunghezza nord-sud, di circa 40 chilometri. I comuni compresi in questa fascia sono appena 13, oltre i due citati ci sono in ordine nord-sud: Tortora; Aieta; Praia a Mare; San Nicola Arcella; Scalea; Santa Domenica Talao; Orsomarso; Verbicaro;
Santa Maria del Cedro; Grisolia; Maierà Diamante; Buonvicino.
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Santa Maria del Cedro, oltre ad essere una cittadina turistica della riviera dei cedri conosciuta sia in Italia che all'estero, è stata sempre all'attenzione da parte di turisti anche dal punto di vista paesaggistico, soprattutto per l'aspetto legato alla storia, in particolare ai suoi ritrovamenti archeologici, che da studi fatti, risalgono al secolo 500 a.c.; parliamo quindi dell'antica città di laos, ma son solo questo. L'altro punto cardine di attrazione turistica è rappresentato dal cedro di Calabria, chi visita Santa Maria del Cedro non può certo non visitare il museo del cedro dove è presente la cultura, l'arte e la storia di questo frutto, inoltre nel passato ma anche oggi molte scolaresche di tutta Italia sono entrate nell'ambiente in cui viene lavorato il cedro; parliamo della cooperativa Tuvcat in cui avvengono le varie fasi di lavorazione del cedro, principalmente tutte le fasi legati per ottennere il cedro candito, ma non solo, anche la marmellata ecc.
Storia
Il Castello dell'Abatemarco
Le strutture testimoniano la fondazione del borgo in epoca bizantina, ma la fase principale è rappresentata dall'arrivo normanno in Calabria, seconda metà dell'XI secolo. Nel XIII secolo, in piena età sveva, l'abitato venne protetto con una doppia cinta muraria, e successivamente, nel XIII-XIV secolo, durante il periodo angioino, ricevette ulteriori ampliamenti. Alcuni testi indicano la fondazione del castello ad opera del principe Carrafa nel XVIII secolo.
La rocca su cui sorge il Castello fu conquistato dai Normanni nel 1060; in seguito a questo insediamento i monaci basiliani vi vollero edificare un'abbazia che fosse un'importante sede del loro ordine. Col passaggio dal Monachesimo Basiliano al Monachesimo Benedettino, l'abbazia rappresentò un importante punto di contatto con le altre abbazie, quale quella di Montecassino.
Un documento di apprezzo testimonia che il castello aveva cortile, sala grande, stalla et fundico, carcere, stanza per grani et servimenti, cocina e forno, torre con cisterna.
Nell’Alto Tirreno Cosentino, tra Scalea e Cirella, al centro della vasta piana del Lao, su di un poggio alle pendici dei monti più alti della catena costiera cosentina (Cozzo del Pellegrino m. 1968 e la Mula m. 1931), che chiudono ad anfiteatro la piana stessa, si adagia Santa Maria del Cedro, 116 m. sul livello del mare, un tempo Cipollina. Cipollina, suo nome originario, vorrebbe significare, con un misto di greco e di latino, Cis-polis, cioè al di qua della (grande) città. Ed infatti, al di là dell’odierno centro, oltre il fiume Abatemarco, nel territorio dove attualmente si estende Marcellina - grossa frazione di S. Maria del Cedro -, un tempo estendeva le sue case e le sue torri l’antica e fiorente città di Laos. Di essa hanno parlato e scritto gli storici di tutti i tempi: da Erodoto, a Plinio, a Strabone, a Oreste Dito; dal Barrio al Marafioti, al Fiore, all’Orsi tra i più noti.
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